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| 2/4/2008 (6:56) - ALTA TENSIONE IN VISTA DELL'EMPOLI Sul Toro la furia di Novellino
Il tecnico striglia i giocatori: «Domenica non giochiamo conl Canicattì» GIANLUCA ODDENINO TORINO Vietato distrarsi, vietato sentirsi appagati e vietato sbagliare. Comandamenti precisi nello spogliatoio e pugno di ferro nell'allenamento: più che un tecnico felice per la vittoria di Catania, ieri Walter Novellino alla ripresa del lavoro sembrava un marine furioso. Non ai livelli del sergente istruttore Hartman di «Full Metal Jacket», ma quasi: esercizi sfiancanti, urla a ogni minimo errore, pressione su tutti i giocatori e tanti slogan per far entrare il Toro nel clima dello spareggio salvezza. L'Empoli è ancora lontano, ma Monzon ha già iniziato a caricare la truppa. A modo suo, ovviamente, conscio che il virus della soddisfazione ha già fatto danni tra i granata. La lezione del disastro di Cagliari, quando il Torino subì la più cocente sconfitta dopo otto risultati utili consecutivi, è ben viva nella mente e sulla pelle del tecnico. Il buco nero di tre ko in sei giorni è l'incubo da cancellare definitivamente contro i toscani.
In una sola occasione il Toro è riuscito a piazzare due vittorie consecutive (Reggina e Palermo a febbraio), ora l’intenzione è quella di concedere il bis all'Olimpico e fare un balzo verso la salvezza. «Mettiamoci in testa che l'Empoli viene a giocarsi tutto in una partita da ultima spiaggia - ha insistito Novellino nello spogliatoio - e con Cagni saranno ancora più determinati. Non pensiamo di avere in tasca la vittoria, sarà ancora più dura che a Catania». Un pragmatismo messo poi in atto sul secondo campo della Sisport: corsa, schemi, tattica, partitelle mirate ed ovviamente grida ad incitare e svegliare una squadra che non rispondeva pienamente alle sue esigenze. Le frasi «Voglio vedere le giocate» e «Domenica giochiamo contro l'Empoli, non contro il Canicattì» si sono sentite fin sui lontani spalti della Sisport, dove un centinaio di tifosi protestava perché costretti a vedere l'allenamento con il binocolo nonostante le porte aperte. Novellino, però, deve badare alla squadra e alle motivazioni. Lui stesso si è definito un «tecnico da tensione»: ha bisogno della pressione per dare il massimo e per scuotere un Toro che considera un po' troppo femmina. Allenatore e giocatori appartengono a due mondi diversi, ma per salvarsi hanno scelto di scendere a patti. Chiari e duri, in puro stile Monzon.
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